INSEGNAMENTO DELLA LINGUA E STUDIO DELLE TRADIZIONI ARBERESHE
Andali ha radici albanesi e non le ha mai rinnegate, anzi ne va orgogliosa tanto da coltivarle anche nelle scuole con percorsi finalizzati alla riscoperta delle proprie radici storiche.
Anche quest’anno la scuola di Andali, dirigente scolastica Rosetta Falbo ,ha aderito per il terzo anno consecutivo, al progetto per la valorizzazione delle minoranze etniche: uno straordinario contenitore di ideali e di idee.
Il progetto è stato realizzato in rete con la scuola capofila di Caraffa.
La progettualità verteva su attività linguistico -espressive extracurriculari di folclore e di ricerca in bilingue, legate alla XXIV rassegna culturale con tema : riti , sapori suoni e colori dei momenti cruciali della vita nella comunità di Andali. Quanto immaginato, è stato realizzato con il coinvolgimento attivo degli allievi.
Il progetto è stata ideato e realizzato dai seguenti docenti : Perri Francesca , la referente di progetto Spada Emilia e Trotta Giovanni come esperto in madre lingua . L’esperto, con molta professionalità e dedizione ,ha fatto conoscere agli alunni le tradizioni di una cultura, che purtroppo è quasi dimenticata, ma non merita l’oblio perché foriera di utili insegnamenti. I ragazzi hanno partecipato alle lezioni con assiduità e con entusiasmo divenendo i protagonisti del progetto con valide proposte, rivelando capacità creative e organizzative. Come se non bastasse, hanno anche realizzato a scuola un murales che ripercorre in chiave arbereshe nascita, fidanzamento, matrimonio e morte.
Sabato 27 Maggio 2017, gli alunni e docenti di Andali hanno partecipato alla giornata conclusiva ad Acquaformosa (CS) . La mattina si è svolta la conferenza studio presieduta dall’organizzatrice dell’evento professoressa Cettina Mazzei. Interessanti sono stati i temi del convegno condotti da tanti studiosi e autorità istituzionali. La rassegna ha avuto lo scopo di coinvolgere le giovani generazioni e socializzare le diverse esperienze culturali.
Non solo: la finalità è anche quella di attivare la coscienza dell’appartenenza come strumento di conoscenza delle diverse forme espressive come la lingua, la pittura, i balli, i canti ,i suoni. Il pomeriggio ci sono state le varie esibizioni. Gli alunni andalesi sono stati bravissimi: si sono esibiti con una performance che li ha visti impegnati a cantare una canzone albanese arrangiata al genere rock, una drammatizzazione in lingua dove hanno rappresentato il rito del matrimonio tradizionale albanese. Infine, si sono esibiti con un balletto tradizionale per festeggiare gli sposi, proprio come si faceva una volta. In una parola: tradizione ovvero quelle cose che meritano di passare da una generazione all’altra. Tutti gli alunni indossavano i costumi tipici e durante l’esibizione si sono mostrati sicuri e disinvolti. Nulla è stato lasciato all’improvvisazione con meriti da ascrivere ai genitori di Andali che hanno dato un grande contributo, alla sarta Immacolata Piraino che si è prodigata per i costumi, alla professoressa Irma Opipari per le coreografie, al sindaco di Andali Piero Peta che si è impegnato organizzando il viaggio e all’alunna Cacia Myriam che ha curato nei dettagli le riprese della manifestazione.
Alla XXIV rassegna culturale delle minoranze etniche, dedicata a suor Maria Delfina Rossano, hanno preso parte 19 scuole, di cui 5 arrivate dall’Albania e accompagnate anche dall’ambasciatore albanese.
L’istituto comprensivo “Corrado Alvaro” di Petronà era rappresentato da Andali e non è passato inosservato.
Enzo Bubbo
prof. e giornalista