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Primo posto nella categoria scuola secondaria di primo grado

Quando l’attitudine incontra l’abnegazione, arrivano spesso risultati che vanno oltre ogni aspettativa: gli allievi della scuola secondaria di primo grado di Andali non solo hanno preso parte all’importante progetto educativo “Ciak 3: processo simulato per evitare un processo vero”, ma l’hanno fatto con tale interesse da meritare il primo gradino del podio.

Il progetto dall’alta valenza pedagogica è stato pensato dal Centro calabrese di solidarietà, di concerto con l’Ufficio scolastico regionale e con il Tribunale per i minori.

Un percorso formativo poco banale: si propone a ogni scuola di studiare un copione su tematiche di interesse giovanile come droga e bullismo per inscenarlo in un’aula di tribunale. In parole povere si fa prevenzione con storie verosimili e con il teatro: mediatori utilissimi per un’esperienza formativa che si fa e non la si dimentica più.

La comunità educante andalese, presieduta dalla dirigente Rosetta Falbo, ha realizzato il miglior prodotto multimediale della sezione scuole secondarie di primo grado con la classe prima, seconda e terza A, ideando un prodotto audiovisivo foriero di “messaggi positivi e controcorrenti sulla tematica bullismo”, indicando nel “rispetto per gli altri l’espressione alta del genere umano e l’antidoto per sconfiggere i soprusi”.

Il primo posto vale 500 euro da spendere in materiale didattico in una scuola sì piccola, ma dalle grandi risorse umane.

I ragazzi di Andali, ben preparati dalla professoressa Irma Opipari, hanno inscenato, prima della cerimonia di premiazione, un loro processo simulato e anche qui hanno fatto bella figura con premi speciali assegnati agli allievi e attori in erba Mariapia Spinicci, Giulia Centola, Alessandro Lorusso e Simone Gullì.

E’ il terzo anno consecutivo che l’Istituto comprensivo “Corrado Alvaro” partecipa al progetto “Ciak processo simulato per evitare un processo vero”: prima Petronà, poi Cerva e, infine, Andali.

Cambia il paese o la scuola, ma non il risultato: il processo simulato fa tanto rumore nelle scuole calabresi, regalando non solo conoscenze, ma anche utili consigli e ineffabili emozioni.

Non è per una casualità che quest’anno mille studenti di 61 istituti scolastici calabresi hanno preso parte all’evento presieduto dal preparato e lungimirante giudice Luciano Trovato.

Abita qui la Calabria che costruisce speranze con le future generazioni.

 

Enzo Bubbo

prof. e giornalista

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