I.C. Petronà (CZ) -

Per ottenere l'identità digitale SPID si suggerisce la seguente procedura già comprovata da alcuni colleghi dell'istituto:

1. DOCUMENTI NECESSARI: per prima cosa bisogna scannerizzare (digitalizzare) un documento di riconoscimento valido (Carta d’Identità, patente, passaporto, porto d’armi, tessera PA ecc..) e il Codice Fiscale (Tessera sanitaria) entrambi preferibilmente a colori e insieme FRONTE DEL DOCUMENTO E DEL CODICE FISCALE e RETRO DEL DOCUMENTO E DEL CODICE FISCALE e salvarli su una chiavetta usb o direttamente sul PC da dove successivamente si effettuerà la procedura di identificazione.

2. IDENTIFICAZIONE: Recatevi ad una postazione pc (connessa a Internet) al seguente link:

https://posteid.poste.it/identificazione/identificazione_devisu.shtml

Bisognerà riempire tutti i dati anagrafici richiesti e proseguire accettando l’Informativa privacy.pdf

3. COMPLETARE I CAMPI RICHIESTI: Nella schermata successiva bisognerà completare tutti i campi richiesti, indirizzo email valido (servirà anche da nome utente per i futuri accessi), inserire e confermare una password (che servirà per i futuri accessi), inserire un indirizzo e-mail al quale si potrà essere contattati (può essere anche diverso da quello scelto come nome utente), il numero del proprio cellulare (si riceverà un codice che bisognerà inserire immediatamente per convalidare il numero di cellulare); proseguire completando i campi Documento, Indirizzo e domicilio.

4. Scendere in basso e mettere un segno di spunta su:

Identificazione presso ufficio postale abilitato.

5. CARICARE COME RICHIESTO I DOCUMENTI SCANNERIZZATI

6. CLICCARE SU SALVA

7. SUCCESSIVAMENTE SI RICEVERÀ UN CODICE ALL’INDIRIZZO E-MAIL: presentarsi, insieme ai documenti originali e al codice ricevuto, all’ufficio postale abilitato che rilascerà l'identità digitale SPID (il codice rilasciato andrà inserito sulla piattaforma MIUR https://cartadeldocente.istruzione.it che risulta però ancora ad oggi non attiva).

Per altre info ci si può rivolgere al prof. Giuseppe Voci e/o al prof. Enzo Bubbo.