Tante emozioni al I convegno sulla Shoah
Giornata della memoria sul tema “Per non dimenticare”: poco spazio per la retorica.
La manifestazione culturale è stata organizzata dai volontari del servizio civile nazionale e ha avuto luogo oggi, lunedì 29 Gennaio 2018, presso la palestra comunale. E’ andata come da previsioni: nulla di improvvisato e copione ricco di spunti di riflessione.
E’ la prima volta che si parla, in modo così approfondito, dell’ Olocausto nel paese del catanzarese. Ne è valsa la pena: relatori preparati, contenuti significativi, interazione discenti-docenti.
Fine raggiunto: fare memoria per stigmatizzare il male, gettando semi di una nuova speranza.
Jessica Scalzi, vicesindaca del Comune di Cerva e responsabile Servizio civile nazionale, ha reso edotto il folto uditorio sui contenuti del primo convegno sulla Shoah, aggiungendo che “c’è memoria solo se si coinvolgono i giovani”.
C’è stato anche il giovane primo cittadino di Cerva Fabrizio Rizzuti e non ha usato frasi fatte: “ Siamo orgogliosi, come comunità di Cerva, di ospitare un rappresentante dell’associazione Aned, associazione riconosciuta dal Presidente della Repubblica. La storia è fatta di eventi realmente accaduti: bisogna saper scindere le cose positive dalle negative.”
Il convegno sull’Olocausto è stato promosso in sinergia con l’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti, consosciuta con l’acronimo Aned.
Di Aned Campania il preparato docente Germano di Marco è il presidente. Quando pronuncia la parola Olocausto, il professore napoletano prima si commuove e poi diventa un fiume in piena: “Comunicare vuol dire dare e ricevere, scambiare. Sono qui a dire che un popolo senza memoria non ha futuro. Gli ebrei venivano vestiti come spaventapasseri e la cosa farebbe ridere, se non fosse una tragedia. Solo la conoscenza porta la libertà e la libertà non è un bene immobile: il mostro sta sempre in agguato e solo con il sapere che si contrasta l’indifferenza.”
L’Istituto comprensivo “Corrado Alvaro” di Petronà, sedi staccate Andali e la stessa Cerva,ha preso parte al seminario senza recitare la parte dello spettatore.
Per la stimata dirigente scolastica Rosetta Falbo “la scuola è comunità educante solo quando esorta i ragazzi a coltivare il pensiero e la memoria: pensiero critico per separare il bene dal male e memoria viva come esercizio permanente di precetti.”
Il professore di lettere Enzo Bubbo ha asserito che “la giornata della memoria non è solo ricordo di una tragedia, ma impegno rivolto al presente e al futuro contro discriminazioni ed esclusioni.”
Gli studenti di Cerva, Petronà e Andali hanno fatto il resto: non è stato poco e non è stato banale.
Alcuni alunni hanno interpretato canzoni nate nei campi di sterminio, altri allievi hanno parafrasato pensieri e parole di simboli dell’Olocausto come Anne Frank e Primo Levi, altri ancora hanno immortalato disegni, assemblato immagini e declamato versi.
La manifestazione s’è conclusa come era iniziata: applausi a iosa per i volontari del servizio civile di Cerva.
Sono otto e hanno lavorano per cento: Mariacristina Sacco, Catia Gareri, Raffaele Grande, Luana Muraca, Morena Sacco, Mariano Mazzei, Maria Sacco, Danilo Filippis.
Dicono i sociologi che saggia è quella società che trae linfa dalle sue forze più fresche: Cerva ne è consapevole e sa come valorizzarli.
Enzo Bubbo