Era il 25 Giugno 2009. Tre mesi dopo, il suo cuore smise di battere: vittima innocente di mafia. Aveva appena undici anni: non si può morire così. Ali spezzate prima di dispiegare traiettorie future. Se fosse vivo, Dodò avrebbe vent’anni: chissà come sarebbe diventato. Non c’è più Dodò, ma la sua assenza non è assenza perché abita i cuori di tante persone che non ce la fanno a dimenticarlo, a farlo cadere nel dimenticatoio. Tutt’altro: parlano spesso di Dodò e delle sue tante virtù, ne parlano per far sì che accadimenti così non succedano mai più. I genitori di Dodò Giovanni e Francesca hanno perso l’unico figlio, ma non hanno mai perso la speranza in un futuro migliore nel nome di Dodò: sono gesti di disarmante umanità al cui cospetto le parole si fanno piccole, non rendono l’idea. Petronà c’è stata più volte al giorno genetliaco di Dodò, ora tocca a Cerva. Mercoledì 17 Ottobre 2018, gli alunni della classe terza scuola secondaria di primo grado di Cerva saliranno sullo scuolabus, concesso con trasporto dal giovane primo cittadino cervese Fabrizio Rizzuti, per raggiungere Crotone. 120 chilometri tra andata e ritorno, dall’entroterra catanzarese fino alla città pitagorica, per partecipare a un compleanno senza festeggiato, ma con tante relazioni da intrecciare e tanti temi su cui riflettere: la violenza non è una fatalità, non si può morire rincorrendo un pallone. L’educazione alla legalità passa dai banchi di scuola.
Enzo Bubbo